Le prime testimonianze di insediamenti nel territorio comunale risalgono al periodo Neolitico e sono date dalla scoperta di alcune tombe rinvenute nel 1881, nel luogo attualmente denominato contrada Socce. Nelle tombe furono trovate una cuspide di freccia, una lama di pugnale di selce e un vasetto fittile. La notizia fu raccolta dal paletnologo L. Pigorini e riportata in una importante pubblicazione scientifica dell’epoca.
Un’altra importante testimonianza è contenuta nella Tabula Peutingeriana, una striscia di pergamena scoperta nel 1503 e attualmente custodita a Vienna. Il documento è la copia di una antica carta romana e riporta le principali vie militari dell’impero, ma anche la posizione di citta, mari, fiumi e montagne. In essa è indicata l’esistenza di un insediamento abitativo chiamato ad Rotas nel luogo che, secondo alcuni, corrisponde all’attuale contrada Paradiso. L’insediamento era strategicamente importante perché collocato in un punto obbligato per il transito tra il Lazio, la Campania ed Sannio Pentro. Di certo fu coinvolto in pieno nelle guerre romano-sannitiche tra il IV ed il III secolo a.C., che terminarono con la conquista di Isernia da parte di Roma avvenuta nel 306 a.C.
In epoca più recente alcuni resti di ville di epoca romana sono tornati alla luce in loc. Socce e in loc. Grotte, grazie a campagne di scavo effettuate dalla Soprintendenza e dall’Università.
Ma, oltre a queste testimonianze, non esistono altre fonti da cui trarre notizie certe in merito all’origine, alla collocazione ed alla consistenza di un insediamento abitativo, neolitico o di epoca sannitica-romana, nella parte bassa del territorio comunale.
Le origini di Monteroduni, inteso quale il paese nella sua attuale collocazione geografica, risalgono invece ad un’epoca successiva al declino dell’impero romano, allorquando le prime ondate dei barbari coinvolsero anche questa zona.
Nel 456 i Vandali, deviando dalla Casilina, marciarono verso Isernia e la distrussero. In seguito i Longobardi imposero sul Sannio una dominazione durata dal 589 al 1058.
Monteroduni rimase così sotto il dominio dei signori longobardi del Ducato di Benevento fino al 964, anno in cui i longobardi istituirono la Contea di Isernia, nel cui territorio ricadeva il nostro comune.
Durante questo periodo non mancarono incursioni di altre popolazioni, come quella dei Saraceni che, per ben tre volte, compirono devastazioni, rapine e massacri negli anni 860, 882 e 883.
In questo lungo periodo, con molta probabilità, si ebbe un flusso migratorio che dalla valle spostò l’insediamento abitativo sulla collina ove attualmente sorge il paese. Ed è in questo periodo che, allo scopo di potersi meglio difendere, sorse il primo nucleo dell’attuale castello Pignatelli, attorno al quale si arroccarono le abitazioni, lontano dalle vie di comunicazione e dai pericoli delle incursioni straniere che periodicamente devastavano le zone.
Monteroduni così nel secolo XII «era una fortezza tenuta in gran conto per essere come la chiave di entrata nel Contado di Molise».
Pagina aggiornata il 10/01/2023